Nel momento in cui si pensa a una ristrutturazione di un edificio e di un appartamento bisogna valutare tantissimi fattori. Nell’ambito dello spazio abitativo, per esempio, può essere utile questa guida, nella quale vengono valutati i pro e i contro di un’operazione simile. Quando si tratta, invece, di edificio la situazione cambia radicalmente. Sebbene le possibilità offerte dai bonus ancora in vigore consentano di poter effettuare anche questo tipo di operazioni. Una delle modernizzazioni più costose è, purtroppo, il tetto.
Come ottenere risparmio energetico rifacendo il tetto
Quando ci si accinge a farlo, di solito lo si fa per due principali motivi: o necessità di sicurezza oppure per migliorare il comfort e ridurre il consumo energetico. A tal proposito, anche basandosi sulle nuove campagne green dell’Unione Europea un’ottima idea potrebbe essere quella di optare per lo sfruttamento della luce solare, soprattutto se l’abitazione è sita in una regione molto soleggiata come la Sicilia. In questi casi, di solito, i meno esperti pensano subito ai pannelli fotovoltaici, ma in realtà vanno presi anche in considerazione i pannelli solari termici. Si tratta di pannelli che attraggono a sé l’energia solare e poi la commutano in un meccanismo che genera acqua sanitaria calda. Per avere, tuttavia, più chiarezza sui costi e sull’installazione di pannelli solari termici a Catania o in altre località siciliane conviene informarsi bene presso le società atte a progettare e installare pannelli di questo tipo.
Tetto ventilato e no: differenze
Se, invece, non c’è volontà di passare totalmente a un progetto green, cosa serve sapere in caso di ristrutturazione dei tetti? In genere si ha una distinzione fra tetto ventilato e no. Quest’ultimo è più conveniente, ma non è ideale per trattenere l’umidità. Il secondo prevede un’intercapedine a ridosso del tetto che fa scorrere aria e non genera condense.
Materiali ideali per il tetto
Nell’ambito dei materiali si può dire in generale che ci sono quelli strutturali e quelli dediti alla copertura. Fra i primi si annoverano il legno, il cemento e l’acciaio. Il legno è un ottimo isolante ed è abbastanza solido; il cemento non garantisce buon isolamento, ma più solidità; il terzo fornisce capacità antisismica ed è resistente, ma poco isolante. Per la copertura si usano di solito le guaine, che sono molto isolanti, ma hanno poca estetica. L’alternativa è il laterizio che propone un’estetica di alto livello, ma non protegge dalle infiltrazioni acquose.
La coibentazione: cos’è e perché serve
Passando alle tecniche tipiche della ristrutturazione del tetto, generalmente la più gettonata è la coibentazione. Si parla di questa tipologia, quando si utilizza materiale perfetto per ridurre la dispersione di calore. A essere coinvolto non è solo il tetto, ma anche le pareti che verranno rivestite di materiale isolante. La copertura dell’edificio può essere fatta in PVC o con le tegole portoghesi, la cui forma particolare dona loro proprietà isolanti. Un’altra possibilità è installare materiale isolante direttamente sul tetto e sulle pareti. Si usano pannelli in fibra di legno, vetro granulare, sughero e poliuretano. I primi vanno bene con i tetti piani, i secondi sfruttano le qualità dei materiali stessi: il sughero ha durabilità, il vetro granulare garantisce densità e infine il poliuretano ha capacità di isolamento termico ed idrorepellenti.
Cosa dice la norma sulla ristrutturazione dei tetti
Infine, è bene ricordarsi che prima di procedere ai lavori sui tetti, il progettista deve adeguarsi all’attuale normativa che è la UNI 8627:1984, la cui argomentazione è possibile approfondire su questo sito.