La fotografia a lunga esposizione è sicuramente una delle tecniche più spettacolari che puoi utilizzare per aumentare la carica creativa delle tue immagini.
Spesso si pensa che realizzare questa tecnica sia una cosa molto complicata ma ti assicuro che si tratta di un’operazione molto semplice, soprattutto se conosci le giuste linee guida.
Proprio per questo motivo ho deciso di scrivere questo articolo, dove parleremo dei diversi aspetti da tenere in considerazione per ottenere una buona fotografia con lunghe esposizioni, in qualunque situazione ti troverai.
Fotografia lunga esposizione: caratteristiche principali
La fotografia con lunga esposizione viene generalmente utilizzata per aumentare il senso di dinamicità di una composizione, queste immagini sono infatti caratterizzate da una scia di movimento di tutti i soggetti in moto.
Si tratta quindi di una tecnica dal forte impatto emotivo, che viene usata anche da grandi fotografi di paesaggio come il famoso Michael Kenna, un’artista che ha fatto delle lunghe esposizioni un suo marchio di fabbrica.
Un fotografo di paesaggio assolutamente da conoscere se vuoi iniziare a sperimentare con questa tecnica, se quindi non lo conosci ecco un articolo in cui puoi trovare un approfondimento.
Dalla semplice descrizione delle caratteristiche di una fotografia con lunghe esposizioni, puoi subito capire come in questo ramo fotografico giochi un ruolo di primaria importanza la scelta del tempo di posa.
Da questa variabile dipende infatti la percezione del movimento: generalmente si sceglie un tempo di posa veloce quando si vuole congelare il moto, in questo modo il soggetto del nostro scatto sarà completamente nitido e definito.
Mentre per una fotografia con lunghe esposizioni si usano tempi di posa più lunghi, che nei casi più estremi possono anche arrivare a decine di minuti di esposizione per una singola immagine.
Velocità e luminosità due variabili fondamentali delle lunghe esposizioni
Il tempo di posa non è comunque l’unica variabile da tenere in considerazione quando si vuole realizzare una fotografia con lunga esposizione, perché anche la luminosità presente in scena e la velocità del soggetto influiscono sulla buona riuscita di questa tecnica.
Generalmente minore è la luminosità e più facile è realizzare questa tecnica, infatti le lunghe esposizioni sono una caratteristica tipica della fotografia notturna.
Il motivo è molto semplice, visto che meno luce è presente in scena e più alto sarà il tempo di esposizione per trovare la corretta esposizione finale.
Per quanto riguarda il movimento possiamo invece dire che, più veloce è il soggetto e più facile è ottenere una lunga esposizione.
Fotografare con le lunghe esposizioni: attrezzatura consigliata
Prima di passare alla fase di scatto, vediamo l’attrezzatura consigliata per ottenere una buona fotografia con lunga esposizione.
Per quanto riguarda il corpo macchina non hai bisogno di una fotocamera premium ma sicuramente una reflex o una mirrorless possono garantire una migliore qualità grafica e una migliore gestione dei parametri di scatto.
Anche per quanto concerne l’obiettivo non sono richieste caratteristiche specifiche, mentre invece sono quasi d’obbligo alcuni accessori.
Visto che utilizziamo tempi medio lunghi di scatto che generalmente sono ingestibili a mano libera, per utilizzare questa tecnica avrai bisogno di uno stabile treppiede.
Inoltre per lo stesso motivo è consigliabile utilizzare un comando di controllo remoto, in questo modo non rischierai di rendere mossa l’immagine con le possibili vibrazioni date dalla pressione del pulsante di scatto.
Con questa attrezzatura fotografica sarai in grado di realizzare fotografie con lunghe esposizioni in notturna o in condizioni di luce critica, come per esempio avviene al tramonto.
Ma per utilizzare questa tecnica quando la luminosità in scena è elevata, dovrai utilizzare anche un altro importante accessorio da sempre associato a questa tipologia di immagini: il filtro fotografico Nd.
Fotografia con lunga esposizione di giorno grazie al filtro Nd
Il filtro Nd è un particolare filtro fotografico che può essere sia in lastra che circolare e che presenta la particolarità di avere il vetro completamente oscurato.
Questo elemento permette quindi di assorbire una parte della luce presente in scena, permettendo di gestire al meglio l’esposizione dei nostri scatti.
Il rischio maggiore di una lunga esposizione di giorno è infatti quello di ottenere una fotografia completamente sovraesposta.
Questo fenomeno si verifica perché anche chiudendo al massimo il diaframma e limitando la luce entrante, il sensore non riesce a bilanciare la troppa luminosità che deriva dal lungo tempo di posa. Grazie all’utilizzo del filtro Nd questo problema viene facilmente superato e potrai ottenere questo effetto in tutte le situazioni di luce, vediamo quindi come scegliere e utilizzare questo importante accessorio fotografico.
Esistono diverse tipologie di filtro Nd in commercio che differiscono essenzialmente per il livello di oscuramento del vetro, questi filtri presentano quindi un diverso grado di assorbimento della luce per meglio adattarsi a tutte le condizioni di luminosità.
L’assorbimento di questi filtri viene misurato in stop fotografici, un’unità di misura della luce.
Si tratta di una variabile molto importante in fotografia che viene usata per calcolare l’esposizione corretta di uno scatto, approfondiamola insieme perché è un concetto fondamentale da capire se si vogliono usare i filtri Nd.
Il concetto di stop fotografico
Lo stop fotografico è un’unità di misura basata sulla luce incidente, che per esempio utilizziamo quando calcoliamo i valori di tempo, iso e diaframma grazie alle loro rispettive scale.
Questa variabile presenta un fattore di incremento pari a due e quindi a ogni aumento di uno stop, la fonte luminosa che colpirà il sensore avrà il doppio dell’intensità.
Mentre a ogni diminuzione di uno stop, la luce che verrà impressa sarà dimezzata.
Per esempio quando noi aumentiamo il valore di iso passando da 100 a 200, abbiamo dato uno stop di luce in più all’esposizione finale e quindi abbiamo raddoppiato la quantità di luce che entrerà nella fotocamera.
Ora che abbiamo capito questo concetto di stop fotografico, riprendiamo il discorso relativo ai filtri Nd andando a scoprire la loro classificazione.
Se invece vuoi approfondire questo argomento, ecco una utile risorsa.
Classificazione dei filtri Nd e quale scegliere
Abbiamo detto che in commercio esistono diverse tipologie di questo filtro che differiscono essenzialmente per la densità del vetro ottico.
Bisogna quindi conoscere al meglio questa classificazione per evitare di comprare un filtro non adatto al tipo di fotografia che vogliamo realizzare.
Le diverse gradazioni di questo accessorio sono articolate su una scala di classificazione, dove abbiamo un diverso valore di stop via via crescente da sottrarre alla luminosità totale.
Possiamo quindi per esempio avere un filtro:
- Nd2: che permette di ridurre la metà della luce entrante, assorbendo quindi 1 stop di luce
- Nd4: in cui si avrà un calo di 2 stop di luce
- Nd8: che assorbirà 3 stop
- Nd16: con cui avrai un assorbimento di 4 stop di luce
- E via dicendo
Grazie a questa diversificazione dei filtri Nd potrai facilmente ottenere la corretta esposizione delle tue immagini, in qualunque situazione ti troverai.
I filtri a bassa densità come quello Nd2 o Nd4 vengono generalmente usati in condizioni di luce critica come quella notturna, per aumentare l’effetto di scia del movimento.
I filtri Nd8 e Nd16 sono invece perfetti quando si vuole fotografare un’alba o un tramonto.
Mentre i filtri che presentano un grado di oscurazione maggiore come gli Nd64 o gli Nd1000, sono utilizzati quando si ha una grande luminosità in scena come per esempio avviene nel primo pomeriggio di una giornata assolata.
Fotografia a lunga esposizione di giorno: la fase di scatto
Per concludere parliamo di come utilizzare il filtro Nd durante la fase di scatto e di come calcolare il tempo di posa da impostare in ogni singola fotografia.
Il procedimento da attuare è molto semplice se si seguono i passaggi che ora ti spiegherò.
Ti basterà posizionare la fotocamera sopra il treppiede e scegliere: l’inquadratura, il valore di iso e il grado di apertura del diaframma.
Successivamente metti a fuoco la scena in manuale, imposta la fotocamera sulla modalità di scatto a priorità di diaframmi e guarda il tempo che ti restituisce l’esposimetro.
Adesso puoi montare il filtro davanti all’obiettivo prestando attenzione a non muovere nessuna ghiera, come per esempio quella di messa a fuoco e passare alla modalità di scatto manuale.
Per calcolare il tempo di scatto che dovrai impostare devi semplicemente usare il tempo di posa senza filtro, moltiplicato per il numero che trovi dopo la sigla ND.
Quindi per esempio se in priorità di diaframmi l’esposimetro restituisce 1 secondo di esposizione e successivamente monti un filtro Nd4, dovrai impostare un tempo di 4 secondi per trovare la corretta esposizione con il filtro montato (1×4).
Se l’effetto ottenuto non ti soddisfa puoi modificarlo cambiando il tempo di esposizione e quindi dovrai sostituire il filtro Nd oppure agire sul diaframma.
Per concludere questo argomento ti segnalo questa applicazione, che ti permetterà di calcolare il tempo di esposizione con il filtro Nd in pochi secondi.
Come ottenere fotografie a lunghe esposizioni da urlo: conclusioni
La fotografia a lunga esposizione può sembrare complicata ma con le nozioni apprese in questo articolo e un po’ di pratica sul campo si possono ottenere risultati sorprendenti in pochissimo tempo. Ci vorrà ovviamente un po’ di pazienza come in tutte le novità ma con un po’ di prove ed errori, sarai in grado di gestire questa tecnica alla perfezione e donare l’effetto desiderato ai tuoi scatti in qualunque situazione di luce ti troverai.
La cosa ovviamente importante è che ci sia un soggetto in movimento presente in scena, un classico esempio sono le fotografie con lunghe esposizioni di corsi d’acqua o al mare.
Ma i soggetti possono essere i più disparati come per esempio: il traffico cittadino, le persone di passaggio, una ruota panoramica, o quello che la fantasia e l’intuito ti porta a fotografare.