Fotografare l’acqua: tecniche e consigli utili per farlo al meglio

Fotografare l’acqua rappresenta sicuramente una bellissima sfida ricca di opportunità.
Che si tratti di schiumosi rapide di un fiume, di calme distese di mare o di cascate spettacolari, l’acqua offre una molteplicità di opportunità creative per catturare immagini uniche e meravigliose.
Per catturare l’essenza dell’acqua è importante comprendere i fondamenti della tecnica fotografica e saper scegliere il momento giusto per scattare.
La luce, il diaframma, la velocità dell’otturatore e le tecniche di post-produzione giocano un ruolo importante nella creazione di immagini di qualità.
In questo articolo esploreremo le sfide e le opportunità che questo elemento versatile offre ai fotografi,  forniremo consigli e tecniche per ottenere risultati eccezionali.
Immergiti con noi in questo viaggio fotografico alla scoperta della bellezza dell’acqua!

Fotografare l’acqua: la fase di pianificazione

L’acqua può assumere molte forme diverse e creare effetti visivi unici, ogni location può offrire opportunità fotografiche diverse ma senza un’accurata fase di pianificazione non si può sicuramente ottenere il massimo risultato.
La luce e il tempo meteorologico hanno un grande impatto sulle foto acquatiche e sono quindi variabili che vanno approfondite al meglio durante la pianificazione.
Bisogna in particolar modo prestare attenzione alla posizione del sole, perché può creare riflessi fastidiosi sulla superficie dell’acqua e quando è frontale alla fotocamera, può causare un fastidioso difetto visivo conosciuto con il termine di Lens Flare.
Ossia degli aloni di diverse dimensioni che si possono formare sulla superficie dello scatto, il modo migliore per limitare questo fenomeno è fotografare con il sole alle spalle e usare sempre il paraluce in dotazione con l’obiettivo.
Esistono numerose applicazioni che permettono di prevedere la posizione del sole in ogni minuto dell’anno, a questo link puoi trovarne una gratuita.

Scegli il momento giusto

Ovviamente per fotografare l’acqua serve anche la scelta del momento giusto e molto dipende dal tipo di fotografia che vuoi realizzare.
Ad esempio la luce del tramonto e del crepuscolo possono creare contorni morbidi e luci più soffuse, mentre il gioco di luci e ombre che si crea quando il sole è all’apice del suo cammino può creare effetti quasi drammatici.
Anche le giornate nuvolose possono essere un’ottima opportunità per fotografare l’acqua, visto che le nuvole possono aiutare a ridurre la riflessione della luce sull’acqua, creando un’immagine più nitida e definita.

Quale attrezzatura per fotografare l’acqua?

Passiamo ora velocemente ad analizzare l’attrezzatura necessaria per creare buone fotografia dell’acqua, iniziando a parlare della fotocamera che non deve presentare grandi caratteristiche tecniche.
Visto che le condizioni di luce in questi frangenti sono ottimali potrai utilizzare praticamente qualsiasi fotocamera, soprattutto se non vuoi fotografare in orari critici come tramonto o alba.

La scelta dell’obiettivo fotografico

Anche l’obiettivo non deve essere per forza super luminoso, viste le buone condizioni di luce.
Viste le molte opportunità fotografiche l’unica caratteristica che potrebbe tornare utile per fotografare l’acqua è un’ampia lunghezza focale.
Un obiettivo grandangolare può essere utile per immortalare i paesaggi acquatici nella loro totalità, mentre un teleobiettivo può essere un’ottima risorsa per catturare dettagli più piccoli e significativi, come per esempio le onde che si infrangono sulla riva.
Anche un obiettivo macro può essere particolarmente utile per aumentare il dettaglio e fotografare la texture dell’acqua.
In questo caso dovrai scegliere se utilizzare un comodo obiettivo zoom o la più alta qualità fotografica di più lenti fisse.
Un’altra caratteristica utile è usare un obiettivo tropicalizzato, che quindi presenta una costruzione resistente all’acqua e alla polvere, in modo da poter essere utilizzato anche in condizioni climatiche poco favorevoli.

Gli ultimi accessori consigliati per fotografare l’acqua

Un altro accessorio che non è fondamentale ma può tornarti utile per aumentare la carica artistica dei tuo scatti è sicuramente il treppiede.
Un accessorio che in combinazione con il filtro Nd ti permette di allungare il tempo di scatto e creare la famosa tecnica delle lunghe esposizioni, che si sposa in maniera perfetta con l’elemento acquatico. Abbiamo parlato in maniera dettagliata di questa tecnica in questo nostro articolo.
Gli ultimi accessori che possono servire quando si fotografa il mare sono i filtri fotografici come: quello Nd precedentemente analizzato o quello Gnd che permette di ridurre la differenza di luminosità dei diversi piani focali, tipica della fotografia paesaggistica.
O il filtro polarizzatore che permette di rimuovere i riflessi sulla superficie dell’acqua e aumentare la saturazione dei colori.

Fotografare l’acqua: la fase di scatto

Per quanto riguarda i parametri di scatto avrai molta più libertà che in altri frangenti fotografici, visto che le buone condizioni di luminosità ti permetteranno di scegliere quasi qualsiasi valore del triangolo dell’esposizione.
Cerca comunque di mantenere il valore iso il più basso possibile, per evitare di rovinare l’immagine con il rumore digitale.
Se non usi il treppiede ricordati inoltre di tenere sempre sotto controllo il tempo limite di scatto, per mantenere una buona nitidezza in tutta l’immagine.
Per quanto riguarda la modalità di scatto nella maggior parte dei casi puoi utilizzare la priorità di diaframmi per gestire al meglio la profondità di campo.
Anche la composizione gioca un ruolo importante nella fotografia di qualsiasi soggetto, compreso ovviamente l’acqua.
Presta quindi attenzione a come l’acqua si relaziona agli altri elementi dell’immagine perché questo aspetto può dare un grande aiuto a creare un’immagine più interessante e accattivante.

Quali tecniche utilizzare per buone fotografie dell’acqua?

Concludiamo questo articolo con alcune tecniche un po’ più avanzate che puoi utilizzare quando vuoi fotografare l’acqua.
Una delle più famose è sicuramente quella delle lunghe esposizioni, che permette di realizzare immagini con un’alta carica artistica semplicemente aumentando il tempo di esposizione finale.
Questo effetto è particolarmente utile per raffigurare cascate, onde o flussi d’acqua che si muovono.
Se vuoi approfondire questa tecnica puoi trovare un nostro completo tutorial a questa pagina.
Un’altra tecnica molto utilizzata in ambito paesaggistico è quella che prevede la fusione di più immagini, che consiste nel fotografare lo stesso soggetto più volte utilizzando però tempi di esposizione diversi. Successivamente si uniscono le immagini fatte in un unico file utilizzando un software di fotoritocco, ottenendo così una fotografia altamente dettagliata e correttamente esposta in tutte le sue parti.
Per provare entrambe queste tecniche dovrai necessariamente utilizzare un treppiede fotografico.
Come abbiamo visto in questo articolo, fotografare l’acqua richiede una peculiare combinazione di attrezzatura, tecnica e creatività ma con un po’ di pazienza e dedizione, è possibile ottenere ottimi risultati. Cerca di esser sempre curioso, sperimentando senza paura di sbagliare, perché spesso è proprio dai nostri errori che nascono le idee più creative e interessanti.